Silenziose presenze: bambole appese per non dimenticare

Nel Giardino Bazzoni di Trieste, un muro si è riempito di bambole appese. Un gesto semplice e potente, che vuole ricordare le donne uccise per femminicidio.

Quelle bambole, sospese nel silenzio, sono simboli di vite spezzate, di storie interrotte troppo presto. Ogni figura rappresenta un nome, un volto, una presenza che non c’è più.

È un muro che invita a fermarsi, a guardare, a riflettere. In uno spazio pubblico dedicato alla calma, questo intervento rompe il silenzio con discrezione ma con forza. Perché la memoria è il primo passo verso la consapevolezza.