Analogico Lab

Dal lavoro in laboratorio nascono racconti e immagini.



Il tempo necessario

Dal lavoro in laboratorio 
nascono immagini e racconti.

In laboratorio non esistono scorciatoie.


Ogni passaggio richiede attenzione, tempo e presenza.
Il negativo non è un file: è una materia viva che reagisce alla luce, alla chimica e alle mani.
È qui che l’immagine comincia davvero a prendere forma.

Il lavoro analogico impone una lentezza operativa che non è un limite, ma una scelta.


Ogni fase è conseguenza della precedente e non ammette distrazioni.
L’errore non si cancella: si accetta, si comprende, a volte si trasforma.

In questo spazio il tempo non è un nemico da battere, ma uno strumento.
Si osserva, si attende, si interviene solo quando è necessario.
La fotografia nasce così, non come risultato immediato, ma come processo consapevole.

La stampa è l’ultimo passaggio.
Il lavoro vero avviene prima.